RACCONTACI DI TE!

Il periodo che stiamo vivendo ci sta costringendo a ripensare gli spazi, i modi e i tempi della relazione. L’isolamento e la distanza fisica non sono condizioni naturali.
“L’uomo è animale sociale” diceva Aristotele e, chiusi nei nostri “confini”, oggi più che mai possiamo avere la piena cognizione di quanto sia effettiva questa affermazione. Sentiamo il bisogno di raccontare e raccontarci. Vogliamo continuare a comunicare, a socializzare, a metterci in relazione con le persone care, con amici, con familiari, con amori lontani, sfruttando tutti i mezzi a nostra disposizione.

E allora, TI ANDREBBE DI RACCONTARCI DI TE, di quello che vuoi, se vuoi?
Come stai vivendo questa emergenza, quale la tua situazione a casa, a lavoro, quali le tue strategie per affrontare il quotidiano, le tue paure, le tue riflessioni, ma anche i tuoi sogni o le tue speranze, una volta finito tutto.
Qualsiasi cosa, lo spazio è libero. Ti va?

Puoi mandarci il tuo contributo alla mail raccontacidite@cascinaroccafranca.it e noi lo caricheremo sulla nostra pagina, anche in forma anonima, se lo preferirai!

Affrontiamola così. Torneremo ad abbracciarci, torneremo a riempire la Cascina Roccafranca di corpi vivi, di sorrisi e di calore umano e sarà tutto davvero più bello, noi ne siamo convinti!

Sarà davvero Cascina Roccafranca!

#lacascinanonsiferma #noistiamoacasa
Cascina Roccafranca Rete delle Case del Quartiere

I VOSTRI RACCONTI:

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[accordion title=”DA SPAZIO DONNE  : pensieri in libertà da Anna“]

DA SPAZIO DONNE  : pensieri in libertà
Anna Lepori, Spiegazione

E se i veri protagonisti fossero i Pianeti, consapevoli, interconnessi, equilibrate e generose creature, pazienti, ma fino a che punto? 

E se noi per il nostro Pianeta fossimo come dei pidocchi o come un parassita fastidioso e alla lunga nocivo?

Ecco che il Pianeta si potrebbe scuotere per liberarsi di noi come fa un cane frequentato da troppi pidocchi.

E giù allora con terremoti o con esondazioni o cedimenti strutturali o incendi autogenerati in risposta agli abusi, agli eccessi, all’avidità, ai comportamenti irresponsabili!  

Questa era una mia fantasia ricorrente di quando ero bambina e mi è tornata in mente in questi solitari giorni del CORONAVIRUS quando, spegnendo il televisore, mi è sembrato di sentire una voce irritata………

“Ora basta! Non ce la faccio più, non fate che sfruttarmi senza logica e litigare fra di voi, producendomi un insopportabile prurito.Vi mando ‘sto virus nuovo nuovo che sarà il mio spazzino.” 

E così eccoci tutti ancora increduli davanti a uno scenario inatteso e insidioso……

Via  tanti vecchi, prima di tutto (rinverdiamo la popolazione).

Tutti a casa per un po’ (basta con l’inquinamento).

Lavoro ai giovani (tanti posti liberati).

Finanziamenti a ciò che conta essenzialmente: la Sanità, la Scuola, il Lavoro (con

le pensioni INPS risparmiate).

Esercizi di sobrietà, solidarietà, sacrificio, abnegazione (come canta l’Inno nazionale).

E poi?- chiedo io? 

Tace la voce del Pianeta

Poi punto e a capo  -mi viene da rispondere-. tutti amici e in pace…………per un poco……

 

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[accordion title=”Da Milena di Cascina Insieme“]

Da Milena di Cascina Insieme

“Mie care fanciulle, in questi giorni mi viene spesso di pensare a voi, ai tanti  momenti spensierati che abbiamo passato insieme, che in tutti questi anni sono diventati un vero e proprio patrimonio, una riserva dalla quale attingere. Mi mancano le vostre risate, la vostra ironia e persino… la vostra confusione! Recentemente mi è anche capitato di rileggere i tanti biglietti di auguri che in tutto questo tempo mi avete scritto e che mi riempiono sempre di gioia perché mi fanno pensare a quanto poco basta dare agli altri per avere in cambio molto di più. Sentivo il bisogno di ringraziarvi per questo.

In più di dieci anni passati insieme, non abbiamo solo allenato la mente e non ci siamo solo scambiati spunti e stimoli per “farla funzionare meglio”, ma ci siamo fatte, e ci faremo ancora, davvero tanta compagnia: con affetto, sensibilità ed intelligenza abbiamo tutte donato un po’ di noi agli altri. Dobbiamo essere davvero contente di questo e fiere di noi. Spero che in questi giorni tristi e di solitudine ciascuno di noi faccia del suo meglio per coltivare, non solo la speranza di una pronta ripresa, ma anche e soprattutto la possibilità di sentirsi vicino agli altri, seppure da lontano.

Siete sempre le mie “alunne indisciplinate preferite”, vi voglio bene e spero di ritrovarvi tutte presto e in ottima salute,

Vi mando un abbraccio immenso”

Un pensiero per Cascina Insieme dalla vostra affezionatissima Milena!

 

 

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[accordion title=”Da Rita di Cascina Insieme“]

W CASCINA INSIEME

LASCIATECI TORNARE ALLA CASCINA INSIEME

SI ,SIAMO TUTTE REGINE MA SENZA CORONE!

STARE IN CASA E’ MOLTO LUNGO SENZA CANZONI, SENZA QUIZ E SENZA DISCUSSIONI

VOGLIAMO TORNARE INSIEME, SEMPLICI REGINE PRIVE DI CORONE

MA CON LE TESTE PRONTE A LAVORARE

FAR QUIZ, DISCUTERE E CANTARE

L’AMICIZIA CHE UNISCE I NOSTRI GRUPPI

CI STA AIUTANDO A SUPERARE LA SOLITUDINE E LA TRISTEZZA, ANCHE DA LONTANO

GRAZIE CASCINA INSIEME

CHE CI HA DONATO TANTA FRATELLANZA.

RITA

 

 

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[accordion title=”DA SPAZIO DONNE  : pensieri in libertà da Lucia“]

DA SPAZIO DONNE : pensieri in libertà

Questo giorno che ho perso
e che non ha fruttato
se non una mestizia, il puntiglio
del suo modesto mucchio
di faccende.
Questo giorno che ho perso
ed ero nell'esilio
dentro panni che non erano miei
e scarpe che mi disagiavano
e tasche che non riconoscevo
e correvo correvo puntuale
senza neanche un dono
per nessuno. Solo un vuoto, corto
respirare. A conferma che nel disamore
il fare anche se fai resta non fatto. ( M. Gualtieri)

Questa autrice sorprendente ci regala parole che hanno in sé la libertà della verità .
Al termine di ogni giorno di clausura, siamo certo in molti a …contare un modesto mucchio di faccende sbrigate, per scelta o per dovere, con puntiglio o con indolenza, con amore o con disamore o tutto insieme in alternanza……
Qualche giorno fa, dopo un incontro ravvicinato e inevitabile, sul balcone di casa, ho pensato a quanto quella vista avrebbe divertito un bambino. E subito mi si è riaffacciata una urgente nostalgia di giocare con le parole come facevo da giovane mamma. Ho accantonato il mio modesto mucchio di faccende e con gioia ho speso tempo a cercare rime, se pur stiracchiate, per un ingenuo raccontare. Mi si è…. dipanata una storiella, piccolo dono per i nipoti e i nipotini miei e per quelli di tante nonne e nonni prudentemente separati dai piccoli e un po’ in sofferenza.
E molti nonni a loro volta sono anche, come me, …orfani della Cascina e lontani da quegli spazi ormai familiari in cui nel tempo si sono intrecciate storie, affetti, relazioni, sostegni, saperi ora coagulati in un forte e insospettabile senso di appartenenza. Penso a tutti loro e li saluto.
E penso alle amiche di Spazio Donne, apprezzo molto il filo rosso della chat che ci collega, ma rimpiango la vicinanza dei volti e dei sorrisi e il fervore del fare insieme, sempre un po’ a rincorsa, ma mai con …..disamore !

 

Il piccione sulla ringhiera

Ieri mattina,
da poco alzata
e entrata in cucina,
alla finestra mi sono affacciata.
Sulla ringhiera del mio balcone
se ne stava accucciato
un nero e grosso piccione.
E già per terra un regalo mi aveva lasciato:
una …frittella color cioccolato!
Pazienza – ho pensato-
aspetta cibo per il suo palato
e… intanto uno spruzzo puzzetto è scappato.
Cerco in fretta il cellulare
per fotografare
questa visita inaspettata,
nel silenzio vuoto della mattinata.
Mi avvicino al vetro pian piano,
vorrei trattenerlo, ma invano!
Schizza via veloce
e mi pare di sentire una specie di voce:

“Questa signora in casa costretta

mi vuole il virus mandare,
è invidiosa di me che posso volare…
Non ho le mani, non le posso a lungo lavare,
solo le penne posso scrollare,
come fanno i bambini, sempre di fretta,
quando non trovano la salvietta.
Meglio subito aprire le ali e al volo scappare!”

Questo pian piano …tubava

e si allontanava.
Non aveva né casa né letto,
nessun virus ancora lo aveva costretto,
abitava nel vento leggero,
libero e allegro come un veliero,
poi incontrava un compagno di tetto
e con lui danzava un festoso duetto……

Ed io seguendo in alto il suo volo ardito,

sul pavimento il ginocchio ho piegato
e cacchetta puzzetta ho pulito.
Proprio a queste vostre parole, bambini, ho pensato
pulendo la grossa frittella color cioccolato
che quel birbone mi ha regalato.
Parole da voi ripetute per gioco, con contentezza
anche se odorano un po’ di .. “monnezza”!.

Qui quasi finisce la filastrocca,

che forse vi sembra un po’ sciocca,
ma vi vuole fare sapere
che ancora qualcuno mi viene a vedere.
E in aggiunta dirvi vorrei
chi è più vicino ai pensieri miei
e mi tiene una gran compagnia
nei giorni lenti che scorrono via:
voi che adesso siete lontani,
ma al mio cuore sempre vicini…
nipoti, nipotine, nipotini
vi vedo accucciati sul mio balcone,
a fare scherzetti e a tenere …concione!
Coraggio miei cari bambini,
se bene lavate le mani
e in casa tranquilli restate,
dopo queste giornate un po’ annoiate,
senza amici e senza giardini,.
torneranno, e ci facciamo gli auguri,
giorni belli, lieti e sicuri!
Vi voglio un gran bene,
ma tanto davvero,
un bene più grande del mondo intero!

(28 marzo 2020 nonna Lucia)

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[accordion title=”DA SPAZIO DONNE  : pensieri in libertà da Roberta“]

DA SPAZIO DONNE  : pensieri in libertà

L’ATTESA ALL’ORIZZONTE DEGLI EVENTI AL TEMPO DEL COVID 19
L’orizzonte degli eventi è una zona di confine spazio tempo che circonda i Buchi Neri
formandone la circonferenza e/o Corona.
Essa è costituita da materia che in parte viene risucchiata e disintegrata dall’immane forza
gravitazionale esercitata dal Buco Nero ed in parte dalla rimanente materia che è riuscita a
sfuggire a tale forza (la quale riesce anche ad imprigionare la luce curvandone la
traiettoria). La materia sfuggita alla forza gravitazionale del Buco Nero rimane
all’orizzonte/”bordi” della sua Corona in attesa di una via di fuga in altre zone spazio –
tempo.

Sento lo scorrere del tempo
lungo le vene come un lamento
e l’attesa all’orizzonte degli eventi
è fame d’aria, bramosia urlata
da polmoni in agonia
divorati dalla corona af amata
sof ocati in attimi struggenti
dal buco nero dell’epidemia.
E l’attesa all’orizzonte degli eventi
son pietose genti
che sferzano il mio corpo inanimato
con gesti d’amore disperato,
è relatività spazio-tempo
che il mio corpo sperimenterà
in un momento.
Sento lo scorrere del tempo
lungo le vene come un lamento
e l’attesa all’orizzonte degli eventi
è liquido bianco lungo il mio viso
come chicchi di riso
sui camici bianchi si dif onde,
gaie risate dalle gole profonde.
E l’attesa all’orizzonte degli eventi
è tenace carezza d’amore,
ricordo di fuga dall’orrore,
che or si posa premurosa
sulla guancia mia rugosa.

Torino, Marzo 2020

Roberta Ottaviani

 

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